PATOLOGIE DEL MATRIMONIO (Tommaso Scandroglio)

RIASSUNTO  Le patologie del matrimonio

UNA DONAZIONE TOTALE CHE IMPLICA L'ESCLUSIVITA' E L'INDISSOLUBILITA'

Con il consenso gli sposi scelgono liberamente di aderire a questo tipo di legame

 

Sabato 17 settembre si è svolto l'8° Giorno del Timone della Toscana: ancora una volta, ospiti di alto livello ed il tema del matrimonio e della famiglia hanno attirato a Staggia Senese oltre cinquecento persone.
Al mattino ha celebrato la S. Messa Mons. Carlo Ciattini, Vescovo di Massa Marittima – Piombino. A seguire il pranzo e nel pomeriggio le conferenze.
Angela Petraglia, presidente del Centro Culturale "Amici del Timone" di Staggia Senese nato nel 2005 e che ha all'attivo oltre 70 conferenze, ha presentato Tommaso Scandroglio,
docente di etica e bioetica presso l’Università Europea di Roma. Ha scritto diversi libri sulla legge naturale, sulla morale e sulla bioetica. Collabora con alcune testate scientifiche e divulgative, tra queste Radici Cristiane e il giornale on line La Nuova Bussola Quotidiana. Scrive per l’inserto settimanale di bioetica "E’ Vita" di Avvenire. E’ membro dei Giuristi per la Vita.

LA FISIOLOGIA DEL MATRIMONIO
Il professore ha illustrato con il suo stile frizzante e chiaro quella che è la fisiologia del matrimonio, cioè le caratteristiche che deve avere per essere tale e poi le patologie che invece lo minacciano. Innanzitutto esso nasce non come invenzione umana creata a tavolino ma come espressione di una inclinazione insita nel cuore di ogni uomo che lo porta a desiderare di donarsi totalmente ad un'altra persona di sesso opposto al proprio. Una donazione totale implica l'esclusività e l'indissolubilità. I diari degli adolescenti o le scritte sui muri sono costellati di "io amo solo te" e "per sempre" perché il loro cuore già porta scolpito al proprio interno il desiderio di un amore di questo tipo, che poi è quello autentico.
Se una di queste due caratteristiche viene meno il matrimonio non è più tale, proprio come un quadrato al quale se viene tolto un lato o un angolo non è più un quadrato ma un'altra figura.
Con il consenso gli sposi scelgono liberamente di aderire a questo tipo di legame con queste precise caratteristiche e lo fanno sotto forma di promessa e giuramento, cosa che rende la decisione irrevocabile.
Ciò che minaccia pesantemente il matrimonio è anzitutto l'egoismo e l'individualismo. L'altro è visto come uno specchio di se stessi per cui si ama esclusivamente perché ci si aspetta di ricevere amore a nostra volta.

MATURITÀ E RESPONSABILITÀ
Un'altra minaccia è la mancanza di maturità e di responsabilità. La maggior parte delle persone non sono più in grado di impegnarsi in qualcosa che a volte possa risultare anche faticoso. Alcuni sondaggi condotti tra il 2005 e il 2007 nei negozi di liste nozze già mostravano un incremento del 35% di disdette nelle prenotazioni e tra i maggiori fattori che venivano citati come motivazione di rinuncia al matrimonio, al primo posto figurava lo stress da preparativi; fatto che dimostra non solo le basi non solide di quei rapporti di coppia ma anche la propensione ad arrendersi alla prima difficoltà.
Altro problema all'interno del matrimonio è il sentimentalismo. Esso fa guardare al matrimonio solo in base ai sentimenti che lo accompagnano ma che non sono sufficienti perché, mentre questi possono anche finire, ciò che resta è la ricerca del bene oggettivo dell'altra persona. L'amore nasce spontaneamente quando ci innamoriamo ma poi deve essere sostenuto dalla volontà di portare avanti un progetto di vita insieme.
Anche la mancanza di realismo e la ricerca di obiettivi troppo alti può creare dei problemi nel matrimonio. Inoltre la sessualità troppo precoce e disgiunta dallo scopo procreativo ha portato ad uno svilimento e ad una disaffezione della sfera affettiva e ad un deserto dei sentimenti.

LA MANCANZA DI CONOSCENZA
Un'altra patologia è la mancanza di conoscenza. Questa deve avvenire in modo serio parlando all'interno della coppia non solo di frivolezze, ma affrontando prima di tutto le tematiche importanti, come l'idea di famiglia, di educazione, di religione e di morale. Infatti su queste tematiche è necessario trovarsi d'accordo perché influenzano pesantemente tutto l'orientamento della propria vita e l'educazione dei figli. Una volta affrontati questi temi fondamentali è poi necessario accettarsi in quelle differenze oggettive tra maschio e femmina e comunque fra individui diversi e in certe inclinazioni caratteriali che difficilmente si potranno cambiare. Ecco perché la famosa frase: "Ci lasciamo per incompatibilità di carattere" non ha senso. Altra visione distorta del matrimonio è data dalla mentalità consumistica, per cui si tende a non riparare più nulla ma a buttare via e cambiare con qualcosa di nuovo. Così avviene con il matrimonio che viene mostrato come una realtà estremamente brutta e che non si può riparare se in qualche modo si incrina. Infine Scandroglio ha concluso con il rammarico per un costume ormai diffuso che ha reso le convivenze e i divorzi situazioni di normalità e per questo digerite da tutti.

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IL MATRIMONIO (Card. Leo Burke)

San Giovanni Battista e San Tommaso Moro hanno dato la vita per difendere il matrimonio così come l'aveva voluto Cristo: l'unione indissolubile tra un uomo e una donna

RIASSUNTO  La santità del matrimonio

L'UOMO NON OSI SEPARARE CIO' CHE DIO UNISCE

Premio Viva Maria 2015 al Card. Burke, acclamato con una standing ovation

 

Sabato 26 settembre 2015 si è tenuta la settima edizione del Giorno del Timone della Toscana, come sempre a Staggia Senese. L'ospite a cui è stato assegnato quest'anno il premio "Viva Maria" è stato il cardinale Raymond Leo Burke.
Sua Eminenza ha iniziato a parlare spiegandoci che solo l'esercizio della vera religione cattolica, nella sua integrità, e l'apologetica cattolica possono renderci veramente liberi. Ci ha ricordato che facciamo parte della Chiesa Militante e mai come oggi è importante militare per difendere le verità della Fede; un giorno saremo chiamati a rendere conto della nostra condotta.
L'integrità del matrimonio e della famiglia è sotto attacco da decenni e rappresenta il principio più importante da salvaguardare. Secondo il Cardinale la prima sessione del Sinodo per la famiglia presentava degli errori e perciò molta confusione. La Relazione conclusiva mancava di ogni riferimento al Magistero ed aveva un approccio "rivoluzionario", staccato da ciò che la Chiesa aveva sempre insegnato. Quando nel Vangelo di Matteo al capitolo 19, 13-12 i Farisei chiedono a Gesù se è lecito ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo, egli risponde rimandando alla Genesi: Dio li creò maschio e femmina ed ordinò che fossero una carne sola. Quest'ordine di Dio non cambia al mutare del tempo e dello spazio e Mosè aveva permesso il ripudio solo a causa della durezza del cuore degli uomini, che distorce la bellezza con l'egoismo e il peccato. Ma Dio non avrebbe voluto questo.
Un uomo o una donna legittimamente sposati non possono divorziare perché partecipano dell'amore fedele della SS. Trinità: Padre, Figlio e Spirito Santo. Chi viene abbandonato dal coniuge si salva permanendo nella fedeltà al vincolo matrimoniale ancora esistente. Perché non dimentichiamo che il fine ultimo per un cattolico è giungere a godere della luce del volto di Cristo nella vita eterna. Cristo dà la Grazia a coloro che sono chiamati a sposarsi e se gli sposi offrono il cuore a Nostro Signore, abbandonando la propria durezza, Lui li aiuterà nel proprio cammino.
Purtroppo la durezza del cuore è entrata anche nel mondo cattolico, minando l'indissolubilità del matrimonio. Il Cardinal Burke ha concluso spiegandoci in tre punti dove si è insinuata questa durezza.
In primo luogo nel rapporto tra fede e cultura dominante: alcuni uomini di Chiesa hanno ritenuto di dover aggiornare la prassi e il linguaggio, smettendo ad esempio di parlare di legge naturale o di situazioni irregolari di matrimonio. Si è così avvicinata alla cultura dominante perdendo però la propria identità e rinunciando alla verità. Quando Gesù incontra la Samaritana o la donna in flagrante adulterio, prova per loro piena compassione, ma le avverte della necessità di non peccare più.
Un altro problema è rappresentato dal sentimentalismo, qualcuno cade vedendo le sofferenze della famiglia. Concentrandosi sul singolo individuo si perdono di vista la verità di Cristo e i danni che si creano agli altri individui, che vi sono in relazione.
Il terzo problema si trova nella semplificazione del processo delle cause di nullità. Se è vero che tale processo non è di diritto divino e quindi può essere cambiato, è altrettanto vero che un processo giusto e accurato è necessario.
Purtroppo nel comune sentire delle persone, nel nome della tolleranza e della misericordia, si sta negando la Grazia che Dio da agli sposi per vivere in modo santo il Matrimonio. Mai come adesso spetta proprio alle famiglie cattoliche ricordare e difendere principi come la fedeltà, l'indissolubilità, la santità e la procreatività che sono alla base del Matrimonio e che con l'aiuto di Cristo possono essere rispettati. Le famiglie devono essere pronte anche a soffrire per testimoniare e difendere la verità della vita coniugale secondo Nostro Signore perché la posta in gioco è la vita eterna. Il cardinal Burke ha invocato a questo scopo l'intercessione di due santi come San Giovanni Battista e San Tommaso Moro, che nelle loro rispettive epoche hanno dato la vita per difendere il matrimonio così come l'aveva voluto Cristo.
Un lungo applauso, con standing ovation, ha concluso la relazione del cardinal Burke segno che è stato molto gradito dalle centinaia di persone presenti. Ha fatto seguito la consegna del premio Viva Maria da parte di Gianpaolo Barra, fondatore del mensile Il Timone.

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SPOSI, UN SÌ PER SEMPRE (Don Claudio Crescimanno)

Non c'è modo più fecondo di vivere la propria vita che spendendola per qualcun'altro

RIASSUNTO  Sposi, un sì per sempre

IL PROGETTO DI DIO SUL MATRIMONIO

L'uomo e la donna hanno bisogno di un'unione stabile, definitiva, indissolubile, finalizzata alla generazione ed educazione dei figli per realizzarsi

Alla 96° conferenza del Centro Culturale "Amici del Timone" di Staggia Senese è intervenuto don Claudio Crescimanno, che il 15 febbraio di fronte ad una platea di coppie di sposi e fidanzati ha affrontato il tema "Matrimonio e famiglia: un progetto da realizzare nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia". Don Claudio scrive sul Timone e sulla nuova Bussola Quotidiana. È autore quaderni del Timone su temi di dottrina cattolica quali "Eucarestia" e "Storicità dei Vangeli" e soprattutto "Sposi, un sì per sempre". Don Claudio è stato da noi per la sua prima conferenza nel 2007, quanto il nostro centro culturale aveva poco più di un anno ed è tornato quest'anno per la quarta volta.

NON VA DIMENTICATA LA DIMENSIONE VERTICALE Innanzitutto don Claudio ha analizzato il fondamento del matrimonio, per cui da sempre uomo e donna sono portati ad unirsi con una unione stabile per garantirsi una discendenza. In teoria non è necessaria una visione religiosa per intraprendere la strada del matrimonio, ma la storia contemporanea ci mostra il fallimento di averlo slegato dalla dimensione verticale, cioè di rapporto tra gli uomini e Dio. Per questo la concezione di matrimonio e famiglia è cambiata totalmente nel giro di 60-70 anni. Negli anni del dopoguerra di don Camillo e Peppone raccontati da Guareschi, ad esempio, la società che era religiosa, influiva anche su chi non praticava la religione; allo stesso modo oggi la società secolarizzata, cioè senza la visione religiosa influisce su coloro che praticano la religione. E così troviamo Peppone che si sarebbe scandalizzato a sentire parlare di matrimonio fra due persone dello stesso sesso e oggi invece persone religiose che lo tollerano o addirittura lo incentivano. Il modo di pensare diffuso oggi è che tutte le versioni di matrimonio siano ugualmente legittime. In realtà, se può essere tollerata l'espressione del pensiero, non per questo tale pensiero è necessariamente vero. Nelle convivenze, ad esempio, viene resa stabile una condizione di peccato, dal momento che, attraverso il gesto di unione dei corpi, un uomo e una donna si comunicano di essere totalmente e per sempre l'uno per l'altra; ma questa è una bugia perché non c'è niente che impedisca loro di lasciarsi in ogni momento ed è ancora più grave il fatto che a vivere in tale menzogna siano spesso due persone che si amano per davvero.

IL PRODUTTORE E L'OFFICINA AUTORIZZATA Per capire davvero come funziona un matrimonio, bisogna partire dalla considerazione che quello che ogni essere umano ricerca con tutto il suo cuore è la felicità. Don Claudio ha spiegato con un esempio molto calzante che così come per un guasto all'auto ci si rivolge a chi l'ha prodotta o al massimo ad una officina autorizzata, tanto più nelle questioni riguardanti il nostro cuore ci dobbiamo rivolgere a Colui che lo ha creato e quindi lo conosce più di ogni altro, oppure alla "officina autorizzata" incaricata dal Produttore di spiegarci come funziona. Questa "officina autorizzata", ovviamente, è la Chiesa. Dio sa, perché ne è il creatore, che l'uomo e la donna hanno bisogno di un'unione stabile, definitiva, indissolubile, finalizzata alla generazione ed educazione dei figli per realizzarsi. Egli vuole proporci il suo progetto sulla sessualità umana, non perché voglia imporci la sua volontà, ma perché è l'unico in grado di donarci la felicità. Questa felicità consiste nel dedicare tutta la vita alla felicità di un'altra persona, pensando prima ai suoi bisogni e poi ai nostri. Se entrambi gli sposi decidono di vivere così, sposando il progetto di Dio, tutto diventa facile. Ovviamente per raggiungere questa felicità occorre impegno, dedizione e quindi anche un po' di fatica.

IL BENESSERE NON È LA FELICITÀ Il mondo ci tenta alla ricerca del benessere, spacciandolo per felicità ma questo è solo un godimento momentaneo in cui non troviamo la nostra realizzazione e quindi ci lascia infine tristi. Per essere felici si deve essere disposti anche a rinunciare al benessere e a sacrificarsi, trasformando una vita mediocre in una vita da eroi. La Chiesa, indicandoci il progetto di Dio su di noi, ci indica uno standard alto perché ci sprona alla santità, a vivere secondo quell'amore supremo di dono totale di sé testimoniato da Gesù sulla croce. Non c'è modo più fecondo di vivere la propria vita che spendendola per qualcun'altro, nella consapevolezza che questa felicità è possibile per tutti. Infatti il nostro cuore ferito dal peccato originale non potrebbe farcela da solo; c'è speranza solo perché Cristo ci aiuta in questo meraviglioso disegno, donandoci la Grazia, cioè la capacità soprannaturale di vincere noi stessi per ricercare la gioia dell'altro prima di tutto. Se entrambi gli sposi vivono in questa Grazia si crea un circolo virtuoso che li aiuterà in ogni difficoltà. Don Claudio ha concluso incitando gli sposi a mettere la generazione dei figli al primo posto, poiché la necessità che l'unione sia aperta sempre alla nascita di nuove vite è il principale scopo del matrimonio. L'unione degli sposi come comunione di relazione fra i due, per quanto importante e necessaria, viene solo dopo ed in funzione della generazione ed educazione dei figli. Le parole di Don Claudio sono state una ricarica di coraggio per tutti coloro che ancora ricercano la propria felicità e per coloro avendola trovata la difendono con le unghie e con i denti dagli attacchi del male che vuole loro toglierla.

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